19 dicembre 2020

Consiglio di lettura Sabato 19 Dicembre 2020


 

LA REPUBBLICA DELL'IMMAGINAZIONE

AZAR NAFISI

ADELPHI 2015

Traduzione: Mariagrazia Gini

Illustrazioni:  Peter Sís

 

Questa autrice è stata consigliata dal responsabile della libreria per ragazzi e non solo, “Il libro con gli stivali”, di Mestre, che ha fatto della narrazione il centro del proprio lavoro, attraverso il negozio di libri, attività di formazione e di promozione della lettura, e la casa editrice.

 

Azar Nafisi (l'autrice, fra l’altro, di ” Leggere Lolita a Teheran”) parte dalla sua recente esperienza, quella di essere diventata cittadina americana. Ci racconta la storia del nuovo continente attraverso tre grandi classici della letteratura che, più di tutti, racchiudono la sostanza dell’americanità: “Huckleberry Finn” di Mark Twain,” Babbitt” di Sinclair Lewis e “Il cuore è un cacciatore solitario”, di Carson McCullers.

L’autrice esamina queste opere, intrecciando la storia del popolo americano con i ricordi legati a Teheran, sua città natale, e con il nuovo status di “cittadina americana”, lasciandosi alle spalle un esilio lungo e penoso. E’ un inno alla letteratura, in cui si affrontano contrastanti tematiche come la guerra, la morte di un’amica cara, le lotte per la democrazia in Iran, il senso dell’insegnamento, l’educazione appassionata alle

parole e alle idee. La letteratura è lo specchio del mondo, è la chiave di apertura della libertà dell’uomo, è lo stato di salute di un paese e del suo popolo. Nelle democrazie, le parole costruiscono ponti con il mondo che ci circonda con la nostra stessa identità. Huckleberry Finn di Mark Twain, diventa un personaggio simbolo della “scelta morale che viene da un cuore intatto, e da una continua messa in discussione del mondo e di se

stessi.”

In Babbit di Lewis Sinclair (premio Nobel per la letteratura nel 1930) Azar indica nel sistema scolastico americano il pericolo della perdita della potenza creativa, dovuta alla tecnica di troppi educatori opportunisti orientati innanzitutto al business. “…Sembra che Lewis avesse ritratto alla perfezione la nostra epoca vuota ma piena di oggetti; era come se i personaggi creati quasi un secolo fa facessero il verso e gongolassero perché eravamo diventati i loro veri discendenti” Il cuore è un cacciatore solitario di C. McCullers è una magnifica sintonia di assoli, l’autrice parla della narrativa del sud come di un genere a sé, dove il sole brucia, dove i diversi sono coloro che sognano di emanciparsi dalla loro condizione sociale, dalla loro prigione personale, dai propri limiti. Sullo sfondo, la questione dell’apartheid e le lotte di classe, la religione, l’amore e il popolo schiacciato tra contraddizioni lampanti.“Il mondo dei personaggi di McCullers è opposto, in sé, a quello di Babbit e dei suoi amici, ma nella storia dell’America e della letteratura americana c’è stata una battaglia continua fra le due mentalità. Possiamo permetterci di lasciar vincere Babbit?” E’ un romanzo/saggio molto bello e affascinante, a volte ci si perde nei dettagli e non sempre si riesce a seguire il filo del discorso. Comunque quello che pare emergere è che la crisi che ci coinvolge tutti non è limitata alla sfera politica o economica, è legata a una visione d’insieme che ha reso pressappoco, ciechi tutti quelli che hanno abbandonato la propria immaginazione.

Ultima nota di rilievo la bellezza delle illustrazioni di Peter Sis che danno una veste singolare all’opera.

Rita