25 novembre 2020

Libro del mese di Novembre 2020 - L'Accusata - Slavenka Drakulic

Libro: L’ACCUSATA
Autore: Slavenka Drakulic
Editore: Keller
Anno: 2016
Pg: 224


Autore: Slavenka Drakulić  nata a Rijeka nel 1949. Scrittrice, giornalista e saggista nota in Italia per i contributi sul mondo comunista e post-comunista come Balkan Express e Caffè Europa (Il Saggiatore), nonché di romanzi come Pelle di marmo (Giunti), Il gusto di un uomo (Il Saggiatore), Come se io non ci fossi (Rizzoli), Il letto di Frida (Elliot). Nel 2004 l’autrice ha ricevuto il premio Award for European Understanding della Fiera del libro di Leipzig.

Il romanzo racconta una storia vera e si apre con una giovane donna, mai nominata, come pure gli altri protagonisti, che si trova in un’aula di tribunale dove si sta svolgendo il suo processo per l'uccisione della madre. Appare subito la particolarità della reazione della protagonista all'evento che la interessa e che sarà il filo conduttore di tutto lo svolgimento del racconto, ossia il silenzio:  la donna non parla, non si difende, non racconta le sue motivazioni, il suo dramma, non cerca attenuanti, non dà giustificazioni. A questo silenzio esteriore risponde, invece, con un lucido flusso di coscienza fatto di riflessioni e ricordi. Ascoltando la sua voce interiore il lettore conosce la realtà della sua famiglia, le violenze psicologiche e fisiche perpetrate prima dalla nonna alla mamma e poi dalla mamma alla figlia in una sorta di percorso circolare che esclude le figure maschili e arriva a trascinare, sia pure in modo simbolico, persino la bambola della piccola protagonista.

Una storia famigliare drammatica e spietata, che si svolge all'interno delle mura domestiche in religioso silenzio per evitare di esporre la vergogna al giudizio sociale. Una situazione compressa dove le persone, incapaci di esprimere emozioni, programmaticamente le soffocano. È un legame malato e morboso che risponde alla fiducia incondizionata nell'amore materno, una fedeltà che accompagna la protagonista fino al gesto estremo di eliminazione dell'origine del male piuttosto che della sua denuncia pubblica. In questo gesto che molti di noi hanno trovato quasi salvifico e liberatorio, Piera vi vede invece una continuità, una obbedienza all'educazione materna che continua ad imporre il silenzio.

Abbiamo apprezzato questa scelta di lettura  sia per il tema delicato e impegnato sia per lo stile in linea con la durezza della tematica: uno stile secco, essenziale, segmentato, incalzante e veloce. Il romanzo si lascia leggere quasi tutto d'un fiato anche se qualcuno ha dovuto fare delle soste per riprendere il respiro affaticato dall'incombere degli eventi. La spersonalizzazione dei protagonisti (privi di nome e di descrizione) non ci ha impedito di partecipare al dramma degli individui.

L’argomento narrativo, ossia la storia vera di un legame ossessivo e morboso espresso con particolari cruenti, ha lasciato spazio ad una riflessione interessante sulla produzione letteraria avente per oggetto storie tristi e dolorose  e di come il rischio di trovarsi davanti una cronaca che muove commozione gratuita e un compatimento fine a se stessi, possa essere schivato quando vi si riconosce l'impegno dell'autore a scavare e graffiare le coscienze. E’ solo davanti a queste opere che raccontare il male assume un senso che si dilata nel coinvolgimento personale ed emotivo e nell’eterno dualismo teologico bene/male, motore del mondo. Davanti al male possiamo abbandonarci a riflessioni, confronti, proiezioni del nostro sentire, ci possiamo indignare ed è così che la letteratura esprime la sua utilità, quando può diventare una lezione morale, quando le descrizioni delle torture, delle sevizie non rispondono ad una missione estetica ma rappresentano quasi uno strumento pedagogico. Non sempre la letteratura deve confortare,  spesso affrontare argomenti scomodi, parlare del male lo distrugge e ci salva.

La levatura di questo romanzo si riconosce anche dalla ricerca lessicale che Patrizia ci ha aiutato ad evidenziare. Nella sua interessante analisi semantica abbiamo sentito ricorrere la presenza di sostantivi e aggettivi duri, violenti, freddi  che dosati e distribuiti con sapienza hanno contribuito a catturare il nostro interesse e a partecipare a questa storia così tremendamente faticosa.

Molte le metafore crude (tessuto superfluo, carta vetrata, catrame fuso, piombo rovente, cordone d’acciaio) e altrettante le parole dure: ferocia, spavento, veleno, disturbo. Aggettivi e sostantivi limati per descrivere l'ossessione del rapporto oggetto del racconto.

Una ossessione che diventa malattia, Rita vi ha riconosciuto la sindrome di Stoccolma (vittima e carnefice stretti insieme in un rapporto inscindibile ed esclusivo), una dipendenza che si ripete e si trasferisce di generazione in generazione in modo circolare coinvolgendo le donne e il loro ruolo materno, quel legame forte che se non si perfeziona con il lasciare andare i figli facendo un passo indietro porta con sè il pericolo di rimanerne avvinghiati senza scampo; ed ecco che  la figura della madre può, talvolta, trasformarsi in una presenza  mostruosa che nasconde le sue debolezze con la violenza. E' una relazione difficile raccontata, secondo Tiziana solo attraverso i fatti senza una vera analisi psicologica.

Molto interessante l'analisi di Patrizia che ha cercato di spostare il gesto cruciale della storia, l'uccisione della madre, nel grande mondo del mito, dove il legame figliale è sempre al centro di gesti estremi e sacrificali. 

Oreste ci ha invitati a riflettere su alcuni nodi presenti in questo romanzo: il ruolo marginale quasi assente della figura maschile, lo svolgersi del tempo, la fedeltà/omertà nei legami, del rapporto pericoloso tra amore e possesso, delle confusioni e malintesi che ne derivano, il silenzio oscuro dell’ipocrisia e infine la possibilità di una qualche salvezza.

Il senso del tempo in questo romanzo è presente nel fluido narrare della protagonista: il passato ne occupa la gran parte con qualche flash sul presente scandito dagli inserti sullo svolgimento del processo,con un linguaggio freddo tecnico o burocratico e impersonale, a sancire la distanza tra la “vita” della protagonista e questo momento di passaggio, obbligato e formale, tra il prima e il dopo. Tullio suggerisce quasi  uno slittamento di piani cinematografico. Il futuro fa la sua apparizione e nonostante sia in parte occupato dalla prospettiva della reclusione ha in sé il senso di liberazione forse l'unica forma di emozione positiva che riesce a trasmettere la protagonista.

Il ruolo della figura maschile trova uno spazio ai margini della storia, gli uomini non hanno la forza sufficiente per entrare nel meccanismo così esclusivo del rapporto femminile e risultano inconsistenti, evanescenti, attori non protagonisti. 

Non è mancata nella nostra discussione la riflessione sull'oggetto libro. Grazie a Nadia che opera nel settore e che ci regala sempre piccole e curiose  informazioni per apprezzare anche la forma e i materiali utilizzati per la confezione del libro. Carta, formato, copertina rappresentano la carta di identità del testo e ci restituiscono le scelte dell'editore. Tra le tante curiosità Nadia, ci ha fatto cogliere l'impercettibile particolare della rigatura di copertina la sua orizzontalità che riesce a rendere meno rigido e formale il contenitore e quasi più accogliente. La forma comoda ed elegante ed una carta piacevole al tatto e alla vista riescono ad arricchire un testo che ci è piaciuto e che consigliamo di leggere. 

E infine anche in questo incontro non sono mancati i suggerimenti di lettura, eccoli:


Le nozze di Cadmo e Armonia _Roberto Calasso
Eliete - Dulce Maria Cardoso
Il Dono - Toni Morrison
Eredità - Vigdis Hjort
Donne che parlano - Miriam Toews
Lo straniero - Albert Camus


Grazie a tutti i partecipanti e alla prossima lettura. 


23 novembre 2020


Il Gruppo di Lettura Leggere i Passi ricomincia
e si dà appuntamento on line per discutere di 

L'accusata 
di Slavenka Drakulic
a cura di Oreste Sabadin

24 Novembre ore 19.00
Piattaforma Zoom

Chi fosse intenzionato a partecipare può richiedere l'invito alla riunione su Zoom a 
orestesabadin@gmail.com - Oggetto: Gdl Leggere i passi
Durante l'incontro verranno rese informazioni sule condizioni di partecipazione alle attività annuali