Anche la nostra discussione è stata un cammino che ci ha portato per i diversi sentieri della motivazione, del modo di camminare, del piacere ma anche della costrizione. E' stato naturale quindi tracciare il netto confine tra l'entusiasmo che ci fa preparare uno zaino e partire per raggiungere le più particolari mete e l'esercito di popoli in cammino costretti all'esodo dalle proprie città. E' questa forse la spaccatura che più fa riflettere e che si percepisce ogni volta che si cammina su luoghi teatro di guerra o si passeggia da turisti su confini bombardati e percorsi ogni giorno da donne e bambini costretti alla fuga. Questo contrasto ci fa stare in silenzio e apre un abisso sull'atto stesso del cammino. La nostra individualità si è manifestata nella scelta delle letture, alcune proposte per la modalità del cammino, la solitudine scelta da chi privilegia l'aspetto introspettivo, in gruppo da chi cerca la condivisione, il raggiungimento della meta per i programmatori e il piacevole vagabondaggio per coloro che amano solo sentire la terra sotto i piedi, la curiosità di chi esplora con i piedi la storia o la scienza, la regolarità e l'impegno di chi cammina per star bene, l'adrenalina di chi sfida percorsi ostici e tortuosi spostando limiti e resistenza, il sogno di chi muove popoli alla ricerca di nuove terre.
Il confronto con molti autori che hanno unito i passi con la penna è stato occasione per confrontarci e trovare affinità con pagine poetiche, pratiche, dure o incredibilmente sognanti.
Un accenno è stato fatto anche al ruolo terapeutico del cammino non solo dal punto di vista organico ma soprattutto psicologico. Ricerche e sperimentazioni sempre più approfondite comprovano quotidianamente che il camminare con i propri ritmi e perché no, aiutati dal canto, muove la mente ad aperture e conoscenza di sè aiutando a delineare il proprio posto nel mondo e l'abitarci sereni.
Buon cammino a tutti.
Bibliografia